Dormire 7 ore a notte diminuisce il rischio di malattie croniche multiple

Dormire 7 ore a notte diminuisce il rischio di malattie croniche multiple

L'importanza di mantenere alta la qualità del sonno e di dormire ogni notte le ore di cui il proprio organismo ha bisogno è risaputa. A dirlo infatti sono numerosissimi studi che prendono di mira diversi aspetti. L'ultimo condotto in ordine di tempo sostiene che dormire poco aumenterebbe notevolmente il rischio di ammalarsi di più di una malattia cronica contemporaneamente e diminuirebbe la longevità, soprattutto se a farlo sono persone non più giovanissime.

Dormire poco o male influenza la salute in molti modi, primo tra tutti diminuendo la lucidità ed efficienza nelle ore diurne che seguono una notte insonne. Secondo il World Association of Sleep Medicine (Wasm) ne basta una sola di sonno a intermittenza, e quindi scandito da continui risvegli, per far diminuire drasticamente il giorno seguente la propria capacità di attenzione, la memoria e l'abilità di apprendimento, tanto che sembra che circa la metà delle persone che hanno il sonno disturbato commettano errori sul posto di lavoro.

Sono tante però quelle che, nonostante la loro volontà, hanno difficoltà a prendere sonno, rimanere addormentate o che soffrono di diversi disturbi notturni. Il più comune è l'insonnia, che secondo l'Associazione italiana per la ricerca e l'educazione in medicina del sonno, colpisce soprattutto donne e anziani, che rappresentano il 60% del totale.

In Italia a soffrirne in modo cronico è tra il 10 e il 13% della popolazione ma a sperimentarne episodi sporadici sarebbe ben il 60% delle persone. Chi vive l'insonnia non come condizione continuativa, spesso ha a che fare con forme acute che si presentano a seguito di eventi traumatici come lutti o separazioni.

Dormire poco e male è sempre un fattore negativo ma secondo una ricerca congiunta dell'Université Paris Cité, dell'Inserm, dell'University College London e dell'università di Helsinki, i cui risultati sono stati pubblicati su su Plos One, lo sarebbe a maggior ragione per gli Over 50. Gli appartenenti a questa fascia d'età che dormono cinque ore o meno per notte correrebbero infatti un rischio dal 30 al 45% maggiore di ammalarsi di più patologie croniche rispetto a persone della stessa età che riposano sette ore.

La notizia ha fatto subito il giro del mondo creando qualche allarmismo, anche se in realtà non è la prima volta che la brevità del riposo viene associata all'insorgenza di malattie croniche, prime tra tutte quelle cardiovascolari. Il nuovo studio però approfondisce un aspetto di cui si sa ancora poco, ovvero la relazione tra la presenza contemporanea in una sola persone di due o più malattie di lunga durata o croniche e il numero di ore dormite dalla stessa.

La scienziata che ha guidato la ricerca, Séverine Sabia, e i colleghi che l'hanno affiancata sono partiti raccogliendo i dati di uno studio britannico iniziato nel 1985, ed esaminando poi la durata del sonno auto riferita di 7864 uomini e donne di 50, 60 e 70 anni per 25 anni, mettendola in relazione con le loro condizioni di salute.

Al termine dell'osservazione ciò che è emerso è che le persone di 50 anni che dormivano cinque ore o meno la notte, avevano un rischio di ammalarsi di più malattie croniche contemporaneamente più alto del 30% rispetto a chi ne dormiva 7. Questo incremento risulta salire con l'età. Si parla infatti del 32% in persone che dormivano cinque ore o meno a 60 anni, e del 40% in coloro che lo facevano a 70. Dormire di più e bene inoltre, allungherebbe la vita. Lo stesso studio ha infatti anche scoperto che un cinquantenne che dorme poco ha il 25% di probabilità di morire prima di chi lo fa il giusto.

I risultati principali della ricerca si soffermano su ciò che avviene alle persone che dormono 5 o 7 ore ma ovviamente esistono anche quelle che ne dormono ben di più, nonostante con il sopraggiungere dell'età avanzata i soggetti che vengono definiti lungo dormienti siano sempre meno. Nel campione preso in esame per la ricerca erano infatti presenti individui che dormivano 9 ore o più ma contrariamente a quanto si potrebbe pensare, ad un allungamento del tempo dedicato al sonno non corrisponde un maggior benessere. Anzi, dormire eccessivamente farebbe sulle persone over 50 lo stesso effetto di dormire poco, ovvero aumenterebbe il rischio di sviluppare più di una malattia cronica.

Questa conclusione però ha carattere meno ufficiale delle precedenti visto che tra le oltre 7000 persone che hanno preso parte allo studio solo 122 dormivano 9 o più ore, un numero troppo piccolo per essere sicuri delle osservazioni correlate. Quando i dati sono pochi, infatti, è ovviamente possibile che siano veritieri ma anche che si verifichi il fenomeno della causalità inversa, ovvero, in questo caso, che sia la presenza di eventuali altre malattie non diagnosticate ad avere influenzato il sonno, e non il contrario.