16 marzo 1978, il rapimento di Aldo Moro

16 marzo 1978, il rapimento di Aldo Moro

Oggi ricorre il 43esimo anniversario di uno dei momenti più bui della storia della Repubblica. Il 16 marzo 1978 un commando della Brigate Rosse rapisce il segretario della Democrazia Cristiana Aldo Moro, fautore assieme a Enrico Berlinguer del famoso compromesso storico, sterminando gli uomini della sua scorta. Cinque le persone uccise nell'agguato in via Fani, Domenico Ricci, Oreste Leonardi, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera, Francesco Zizzi. Quattro muoiono sul colpo, una successivamente.

Il presidente della Democrazia Cristiana viene sequestrato, verrà tenuto prigioniero per 55 giorni, giudicato da un sedicente Tribunale e giustiziato. Il suo corpo verrà fatto ritrovare nel bagagliaio di una Renault in via Caetani, sempre a Roma. Nel frattempo, le estenuanti trattative per la liberazione, con una Dc divisa tra chi voleva liberare a tutti i costi il segretario e chi non voleva trattare con i terroristi. Dal 2008, il 9 maggio di ogni anno vengono ricordate tutte le vittime del terrorismo italiane.

Oggi si svolge una cerimonia in via Fani alla quale prende parte anche la presidente del Senato, Elisabetta Casellati. "Penso a Oreste Leonardi e Domenico Ricci nella Fiat 130 con Aldo Moro. A Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino nell'Alfetta dietro. 43 anni fa partirono per morire, martiri in Via Fani. A difesa della Repubblica. Onorare le istituzioni nel loro nome oggi e sempre", scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta.

"In via Fani il sequestro di Aldo Moro, l'uccisione di Raffaele Iozzino, Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera e Francesco Zizzi. Il 16 marzo 1978 resta una delle pagine più cupe della nostra storia. Ricordarlo aiuta a rendere la democrazia più consapevole e più forte", è invece il messaggio del presidente del Parlamento europeo David Sassoli.

 

 

 

 


Stampa   Email