Italia in comune Calabria: "Non solo nomi occorre un piano Calabria"

Italia in comune Calabria: "Non solo nomi occorre un piano Calabria"

"Essere il confine dell’impero non significa contare meno rispetto a territori più vicini al centro del potere, la storia ci insegna che, nel momento in cui si perde il controllo della periferia, l’impero crolla. Ed è il rischio che sta correndo l’intero Paese, in questa triste vicenda che vede protagonisti lo Stato e la nostra terra, la Calabria, dapprima abbandonata a se stessa ed inascoltata nei suoi gridi d’aiuto ed ora oggetto di ampie discussioni tanto sui tavoli di governo quanto, purtroppo, nei talk show."

E' quanto si legge in un comunicato a firma del Coordinatore Regionale, Serafino Tangari e del Presidente, Pietro Francesco Spadafora di Italia in comune Calabria. "Ci siamo opposti a Cotticelli ed a Zuccatelli. Lo abbiamo fatto per l'evidentissima inettitudine nel gestire una situazione estremamente delicata come la nostra sanità e continueremo a farlo, implacabilmente, nel momento in cui ci si renderà conto che la nomina del Commissario è un mero e sterile atto politico fine a se stesso che non migliora lo stato dell’arte."

"Lasciamo stare i sussulti sterili e senza contenuto del senatore Morra che, in questi giorni, torna alla ribalta starnazzando e sventolando false minacce di mancato voto quando, invece, dovrebbe chiedere solo scusa, assieme al suo partito, per le scelte compiute con il loro ex alleato proprio sulla nostra regione e sulla nostra pelle. Memoria cortissima il senatore! Ringraziamo di non assistere più al teatrino del “buon Matteo” crocifisso munito, così come stendiamo un velo pietoso sulle promesse e sulle mancanze del segretario del PD Zingaretti."

"Ricordiamo tutti quanti quando, 12 mesi fa, arrivava nella nostra regione col petto in fuori e fervore mistico, annunciando la discesa in campo di colui il quale a colpi di tonno avrebbe dovuto salvare la Calabria salvo, poi, abbandonarla come un mitile di seconda scelta quando, anziché occupare il ruolo di Governatore, avrebbe dovuto essere il faro dell'opposizione consiliare. D’altro canto, noi continueremo a muovere feroci contestazioni, nel merito e nel metodo, a qualunque commissario dovesse insediarsi qualora non dimostri di avere davvero a cuore le sorti della nostra regione."

"Purtroppo, ci tocca ammettere che gli auspici non sembrano essere buoni perché, ad oggi, non sembra esserci alcuna strategia da attuare. E che nessuno venga a propinarci il Decreto Calabria bis perché, anche se fosse migliore del precedente, non può e non potrà mai essere un semplice decreto a ricondizionare il sistema. Serviranno anni, tanti soldi ed organizzazione, visione e strategia, con un lavoro sul medio e lungo periodo che cammini di pari passo con al lavoro emergenziale."

"Ma non potrà essere il solo raggio d’azione perché la sanità avrà bisogno di un supporto iniziale per ripartire salvo, poi, dover tornare a camminare da soli. Senza un quadro d’insieme, cadremo nuovamente. Il Governo decida di intervenire sulla nostra regione a costo di scelte apparentemente impopolari e/o evaporatrici di voti, con interventi volti a ridurre le distanze con il resto del Paese una volta per tutte o questo sarà soltanto l’ennesimo specchietto per le allodole ai calabresi."

"Il Premier Conte e tutti i ministri devono capire che l’emergenza è diffusa e non riguarda solo un settore. Oggi abbiamo tutti negli occhi lo scempio della sanità ma domani ci sarà altro, domani torneranno in auge le immagini di un numero imprecisato di persone che dopo aver trascorso qualche giorno festivo nella propria terra prenderanno d’assalto treni, autobus e ritorneranno nei luoghi dove vivono quotidianamente quei luoghi che sono stati scelti obbligatoriamente per esigenze professionali. Dunque, non ci bastano i nomi, vogliamo ed esigiamo una programmazione vera che vada ben oltre l’emergenza Covid. La Calabria tutta è stanca, ed è una polveriera."

 

 

 


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