Olio Evo: Terranova punta sul rafforzamento della commercializzazione contro i crolli produttivi

Olio Evo: Terranova punta sul rafforzamento della commercializzazione contro i crolli produttivi

Il Vicesindaco di Terranova da Sibari, Massimiliano Smiriglia, rilancia le soluzioni per un fronte unitario sulla vendita e il dialogo tra i Comuni. Luci ed ombre sulla stagione olivicola 2020 in corso con la conferma del grave crollo produttivo previsto dalle Associazioni agricole. Tra le cause principali in diverse zone della Sibaritide: le avverse condizioni climatiche con mancanza di precipitazioni, i danni della mosca dell’olivo e di altri agenti atmosferici. Allo stesso tempo, si evidenziano fattori positivi come il basso livello di acidità e un aumento della resa rispetto al 2019 nel caso della qualità Roggianella.

È il Vicesindaco di Terranova da Sibari, Massimiliano Smiriglia, a fare il punto sulla raccolta basandosi soprattutto sull’esperienza diretta di produttore e rilevando che “lo scenario oggettivo del crollo produttivo va ad aggravare la situazione di un settore già afflitto da un livello sempre più basso dei prezzi, da una crescente concorrenza straniera spesso dai contorni illegali, da fenomeni insistenti di contraffazione. Tutto ciò con il risultato di costi superiori ai guadagni”.

Per Smiriglia è sul fronte organizzativo che “si gioca la partita del futuro di uno dei principali settori economici del territorio che in questo particolare momento di crisi ha fornito occasioni di lavoro a tanti concittadini alle prese con gravi problemi occupazionali. Bisogna urgentemente rafforzare i meccanismi per una unità nella commercializzazione. Tornare a spingere soluzioni che dipendono ormai solo dalla volontà di realizzazione da parte dei produttori”.

Per l’area di Terranova da Sibari, ad esempio, Smiriglia ricorda le possibilità offerte dal “Patto di rete tra i produttori” inteso come un libero accordo per fare fronte comune in sede di offerta e difesa dei prezzi; dai “Contratti di filiera” quale accordo sottoscritto tra i diversi soggetti della filiera, interessando tutte le fasi di produzione (da quella primaria a quella di trasformazione, commercializzazione e distribuzione dei prodotti agricoli e agroalimentari); dall’opportunità di creare il marchio “Olio Terra dei 2 Papi”.

“Le diverse fasi della pandemia in corso – conclude Smiriglia – hanno confermato il ruolo primario del comparto agricolo per le nostre vite. Bisogna puntare con forza sul suo sviluppo, anche concentrandosi in un confronto permanente tra i Comuni, in direzione di una vasta area di agricoltura 4.0 che introduca una nuova concezione di produttività sfruttando le potenzialità delle tecnologie e ogni forma di digitalizzazione per contribuire alla crescita competitiva della filiera agroalimentare. In questo senso, siamo fortemente impegnati per coniugare capacità amministrativa e stimolo della libera iniziativa di cittadini e lavoratori”.

 

 


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