Il Covid19 si sta rivelando estremamente pericoloso in Calabria, ancor più alla luce delle profonde lacune di una Sanità disastrata da anni che pare assistere inerme ad una delle sue pagine più nere per i suoi cittadini. Il Pronto Soccorso di Cosenza sta letteralmente esplodendo ed il Movimento civico NOI unitamente al Sindacato SUL si stanno spendendo per ottenere concreti risultati volti al conseguimento di condizioni di civiltà sanitaria per tutti: utenti ed operatori sanitari.
Una proposta oggettivamente attuabile nei tempi ristretti che l'attuale contingenza emergenziale richiede, è l'immediato intervento della Sanità Militare a supporto di quella civile, affinché si possa contenere l'onda d'urto di un'epidemia senza precedenti. Il rischio, tutt'altro che eventualmente, è il contagio a macchia d'olio che potrebbe addirittura costare la vita a numerosi cittadini oltre cha a medici, infermieri e OSS.
È appena il caso di rammentare la grave carenza numerica del 50% dei medici rispetto all'organico che il Pronto Soccorso dovrebbe avere sulla base degli accessi di pazienti. Da poche ore, risultano contagiati alcuni OSS, preziosi per l'importante ruolo che svolgono in termini di assistenza all’ammalato.
Il corpo sanitario, opera in assenza di quantità importanti di attrezzature mirate alla tutela in corsia e in pronto soccorso dal Covid. È questa una reale emergenza che non può attendere i tempi della burocrazia né tanto meno quelli della politica calabrese. L'appello è rivolto al Presidente del Consiglio Conte, al Ministro della Salute Speranza, al Ministro dell’Interno Lamorgese e al Ministro della Difesa, ai quali, peraltro, abbiamo già scritto nei giorni scorsi.
Ufficio Comunicazione Istituzionale
Movimento NOI - RETE UMANA
