Rilancio di Cosenza Vecchia - CIS Cosenza, dopo la firma servono altri fondi

Rilancio di Cosenza Vecchia - CIS Cosenza, dopo la firma servono altri fondi

Lunedì scorso, 14 settembre, la firma del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) per l'utilizzo dei 90 milioni destinati nel 2018 dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) al rilancio di Cosenza Vecchia. Diamo atto al ministro Dario Franceschini e al sottosegretario Anna Laura Orrico di questo primo, importante risultato. La deputata cosentina, in particolare, ha intrapreso una corsa contro il tempo (i fondi scadono il 31 dicembre 2021) per la redazione del piano d’impiego delle risorse. Un tavolo istituzionale indetto da Alberto Bonisoli, nel 2019 ministro dei Beni culturali, ha coinvolto enti locali, università, ordini professionali e associazioni del territorio.

“Prima che tutto crolli” ha fatto la sua parte, in una logica di sistema, e continuerà a farla. Il nostro impegno muove dall’iniziativa dell’Associazione Dossetti, che nel 2015 manifestò all’Arenella contro il degrado dello splendido ma cadente centro storico di Cosenza. Il Libro Bianco su Cosenza Vecchia (2016), frutto di un appassionato lavoro, ha alimentato un dibattito ancora aperto sulla carta stampata e i nuovi media. In questo rinnovato contesto sociale e culturale si iscrivono i successivi piani, idee e progetti per la rinascita degli insediamenti storici di tutta la Calabria.

Con riferimento ai 90 milioni abbiamo proposto il recupero di edifici e plessi storici su entrambe le rive del Crati, in grado di attrarre flussi culturali e turistici in armonia con la programmazione strategica nazionale e comunitaria. Tuttavia, lo ribadiamo con maggiore forza dopo la firma del Contratto istituzionale di sviluppo, occorre integrare i fondi Cipe con quelli di altri soggetti istituzionali, per far fronte alle diverse emergenze che impediscono la rivitalizzazione di Cosenza Vecchia: dal disagio abitativo all’igiene, dal dissesto idrogeologico alla carenza di servizi. Questioni che non possono essere affrontate con risorse vincolate a realizzazioni culturali.

Il coinvolgimento della Regione Calabria, che pure diede un importante contributo di idee al tavolo istituzionale coordinato ultimamente dall’onorevole Orrico e la disponibilità all’integrazione del PON Cultura e turismo, sarebbe molto importante per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio privato, senza la quale si rischia l'impraticabilità di vaste aree del centro storico e l’inefficacia di ogni altro intervento di carattere turistico e culturale.


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