Lettera del presidente dell'autorità idrica della Calabria Marcello Manna alla Governatrice della Calabria Jole Santelli

Lettera del presidente dell'autorità idrica della Calabria Marcello Manna alla Governatrice della Calabria Jole Santelli

"Come è noto, l’organizzazione del servizio idrico integrato nel territorio regionale è affetta da diffuse e sedimentate problematiche alle quali si sta cercando di porre rimedio attraverso il complesso percorso che l’Autorità Idrica della Calabria ha intrapreso per pervenire ad una configurazione definitiva della gestione integrata del servizio stesso."

E' quanto si legge in una lettera che il presidente dell'autorità idrica della Calabria Marcello Manna ha scritto alla Governatrice della Calabria Jole Santelli. "Il ritardo, oramai decennale, dell’organizzazione del servizio ha generato criticità di enorme entità che espongono sia l’Ente Regione, in quanto socio di maggioranza del gestore all’ingrosso Sorical, sia i Comuni, in capo ai quali continua a persistere la titolarità della gestione dei segmenti a valle della grande adduzione, a notevolissimi rischi di carattere erariale e al mancato accesso alle fondamentali fonti di finanziamento per l’ammodernamento degli asset del servizio."

"La Regione Calabria, così come suggellato dalle diverse missive inviate dal Ministero dell’Ambiente oltre alle note pervenute a firma dei Ministri Costa e Provenzano, è l’unica Regione d’Italia dove perdura una diffusa polverizzazione della gestione del servizio ed un ritardo organizzativo insostenibile. In particolare, gli Enti Locali, per i quali è quasi “tecnicamente” impossibile ottemperare, a causa della mancanza di personale e della cronica indisponibilità finanziaria, alle prescrizioni cogenti imposte dal Regolatore nazionale ARERA, sono comunque tenuti al rispetto di quanto disposto dalla legislazione nazionale in termini di qualità del servizio erogato nei confronti della popolazione; il mancato rispetto degli standard minimi ha richiamato le diverse ispezioni da parte di ARERA, alle quali sono susseguite importanti sanzioni, dell’ordine di diverse decine di migliaia di euro, in numerosi comuni calabresi, ultimi tra i quali i Comuni di Vibo Valentia e Palmi."

"Si aggiunge alle pesanti sanzioni l’impossibilità dei Comuni, che, si ribadisce, continuano ad esercire il servizio ancorché il titolo sia giuridicamente decaduto essendo gli stessi gestori non conformi, di adeguare le tariffe del servizio idrico alle dinamiche disposte dai diversi metodi tariffari imposti da ARERA. In questo ambito, è dell’aprile scorso la circolare a firma del Commissario dell’Autorità Idrica della Calabria, che definisce un percorso per addivenire ad uno schema regolatorio tariffario per l’intero ambito regionale, utilizzando una particolare modalità di calcolo, definito schema di convergenza, che presuppone una approfondita ricognizione dei fabbisogni infrastrutturali dei singoli Comuni che compongono l’Ambito."

"La ricognizione dei fabbisogni infrastrutturali definisce un percorso strutturato per le istanze di accesso ai fondamentali finanziamenti per il rinnovamento infrastrutturale del quale l’intero territorio regionale ha urgentissima necessità; l’iniziativa è stata pianificata per il prossimo settembre e si svilupperà in un massimo di 2 mesi. Parallelamente è già in itinere una profonda e complessa discussione che porterà alla costituzione del gestore unico d’Ambito, condizione primaria, insieme alla definizione del Piano d’Ambito, per l’accesso sia ai finanziamenti a disposizione del Governo nazionale che alle linee di finanziamento europee."

"È necessario, tuttavia, sottolineare che siamo di fronte a scelte epocali e fondamentali alle quali non ci si può sottrarre; infatti, in questo contesto, già di per sé estremamente precario, si aggiunge la paventata esclusione dell’Italia, a causa del mancato rispetto delle condizioni abilitanti, dagli Accordi di Partenariato e dei Programmi Operativi per la nuova programmazione della Politica di coesione 2021 – 2027. Dunque il mancato accesso alle stesse condizionalità può avere ricadute e riverberi anche su quelle Regioni d’Italia che le condizionalità le hanno raggiunte e rispettate, poiché il mancato rispetto degli impegni da parte di una sola Regione rende impossibile il rimborso delle spese sostenute e certificate in questo ambito anche da parte delle altre regioni italiane."

"Siamo quindi di fronte al rischio politico di determinare enormi disfunzioni di carattere nazionale delle cui conseguenze ne potrebbero pagare il conto non solo i cittadini calabresi ma anche italiani. Per questo motivo è assolutamente necessario che l’Ente Regionale si renda parte attiva del processo di trasformazione della Calabria da cenerentola d’Europa a terra di sviluppo e progresso come merita che sia; è auspicabile pianificare insieme, Assemblea dell’Autorità e Regione Calabria, un nuovo percorso, che transita obbligatoriamente dalla riqualificazione di Sorical intorno alla quale costruire il nuovo gestore pubblico del servizio idrico regionale, che disinneschi i rischi per l’intera nazione di mancare il fondamentale appuntamento europeo per l’accesso ai finanziamenti dedicati al settore."

"Nelle diverse Assemblee dei Sindaci dell’AIC, l’ultima della quali si è tenuta lo scorso 03 agosto, è emersa dalla discussione la necessità di una posizione proattiva da parte dell’Ente Regionale nel processo avviato; il processo innescato ha bisogno della partecipazione di tutti gli Enti coinvolti. Lo start-up del gestore unico necessita di un periodo di organizzazione strutturale, i cui costi, da sostenere anche con linee di finanziamento dedicate e pari a non meno di 50 milioni di euro per i primi anni, sono troppo grandi per le fragili spalle finanziarie dei Comuni calabresi."

"Dunque con i Sindaci dell'Assemblea si auspica una nuova e forte interazione tra l’AIC e la Regione, anche attraverso la creazione, nel brevissimo, di un ufficio comune che definisca gli scenari ed i modelli più adeguati a rendere il settore finalmente moderno ed adeguato nel primo interesse dei cittadini calabresi. L’intero percorso, infine, e la sua modalità di esplicazione, ancorché complesso e difficoltoso, dovrà essere e sarà partecipativo e chiaro, soprattutto nei confronti dei calabresi, troppo spesso disorientati da notizie frammentarie e, a volte, strumentali, che non agevolano il raggiungimento degli obiettivi di crescita che il processo di rinnovamento, oramai innescato ed irreversibile, deve ottenere."

 

 

 

 


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