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Con soluzioni come la "nave quarantena" e immigrazione incontrollata il Governo affosserà la Calabria

Con soluzioni come la "nave quarantena" e immigrazione incontrollata il Governo affosserà la Calabria

"Il Governo non è in grado di tenere sotto controllo i centri di accoglienza e gli hotspot italiani, dai quali si sono resi irreperibili sempre più migranti, e ora vorrebbe convincerci di poter tenere sotto controllo “l’epidemia di importazione” scaricandoci addosso navi quarantena?"

A chiederlo con grave amarezza è il commissario di Fratelli d’Italia per la provincia di Cosenza, Luigi Lirangi, di fronte alla notizia che la nave quarantena “Gnv Aurelia” potrebbe stazionare nel Porto di Corigliano-Rossano dopo aver ricevuto il fermo rifiuto da Gioia Tauro. Lirangi ricorda che la stessa Asp di Cosenza ha fornito parere negativo e considera “gravissima, peraltro, la mancata comunicazione da parte degli organi di Governo alle istituzioni locali. Segno di una modalità arrogante e irresponsabile verso il nostro territorio”.

Per il responsabile di Fratelli d’Italia “non è tanto una questione di immigrazione, ma una vicenda che potrebbe aggravare l’emergenza sanitaria sul territorio che siamo riusciti a contenere con tutti i nostri sforzi e nella consapevolezza dello stesso Governo che il dilagare del virus nelle regioni meridionali avrebbe messo a repentaglio la nostra stessa sopravvivenza”.

“A cosa sono serviti - chiede ancora Lirangi - mesi di lockdown con tutte le conseguenze economiche e occupazionali che stiamo vivendo, se ora veniamo esposti al rischio irreparabile di una seconda ondata?”.

Per Lirangi il governo era assolutamente avvisato del rischio di contagio da migranti e turisti di ritorno dall’estero e deve fermarsi di fronte alla realtà e al parere dell’Asp: “Non si può e non si deve compromettere il lento ritorno della Calabria alla normalità che ha bisogno di proseguire su piani di sviluppo, decontribuzione fiscale e lavoro. Basta con un umanitarismo ad orologeria sempre a danno del Sud, come stiamo vedendo a Lampedusa, Porto Empedocle e nel complesso della Sicilia che già registra preoccupanti picchi di contagio”.

 

 

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