Contrastare l’emergenza sanitaria e quella economica e sociale

Contrastare l’emergenza sanitaria e quella economica e sociale

Dall’analisi dei dati sull’epidemia di Coronavirus in Italia emerge che le persone positive dal 22 marzo al 22 maggio hanno raggiunto il valore massimo di 108. 257 unità il 19 aprile, mentre il 22 maggio risultano diminuiti a 59.322 unità. Per quanto riguarda i ricoverati in terapia intensiva dal 22 marzo al 22 maggio, il valore massimo è stato raggiunto il 3 aprile ed è stato pari a 4.068, mentre il 22 maggio risultano solo 595, circa 7 volte in meno.

I ricoverati in terapia intensiva nelle regioni italiane il 22 maggio sono risultati complessivamente 595. In Lombardia sono stati pari a 207 unità, in Emilia-Romagna a 89, in Piemonte a 79, nel Lazio a 67, in Toscana a 42. All'ultimo posto risultano la Calabria e Basilicata con una sola persona ricoverata.

E’ evidente pertanto che la prima apertura di tutte le attività industriali il 4 maggio non ha avuto finora un impatto negativo sull’epidemia e bisognerà aspettare ancora almeno una settimana per valutare l’impatto dell’apertura delle attività commerciali e di servizi avvenuta il 18 maggio.

La libertà di movimento della popolazione, soprattutto dei giovani, comporta sicuramente maggiori rischi dell’avvio delle attività imprenditoriali. D’altra parte sono rimaste sempre aperte le filiere agroalimentare, farmaceutica e logistica, inclusi i supermercati, le farmacie e altri negozi, senza avere particolari impatti negativi. Percentualmente i maggiori contagi sono avvenute nelle RSA, ma anche in comunità e conventi con alta presenza di anziani.

Il quadro clinico dei contagiati appare in ogni caso mutato, come hanno affermato i responsabili di alcuni reparti di malattie infettive e come risulta dal crollo sia dei ricoverati con sintomi e ancor di più dei ricoverati in terapia intensiva.

Spero che si riescano a creare ora le condizioni per evitare il tracollo del sistema economico e una impennata della disoccupazione e della povertà, prestando con equilibrio grande attenzione da una parte all’emergenza sanitaria e dall’altra all’emergenza economica e sociale.

 

Nota di Vincenzo Gallo


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