Caf, 'nodi' sui pagamenti tracciati

Caf, 'nodi' sui pagamenti tracciati

La legge di Bilancio 2020 ha introdotto una norma che "prevede l'obbligo, a partire dal primo gennaio 2020, di utilizzare sistemi tracciabili - bancomat, carta di credito, carte prepagate, assegno, versamento bancario o postale - per pagare le spese da portare in detrazione al 19% nella dichiarazione dei redditi", con unica eccezione delle "spese per l'acquisto dei medicinali, dispositivi medici e per le prestazioni rese da strutture del Sistema sanitario nazionale", che "andranno conteggiate nel modello 730 del 2021, in riferimento ai redditi 2020".

Una misura, per i coordinatori della Consulta nazionale dei Caf (Centri di assistenza fiscale) Massimo Bagnoli e Mauro Soldini "condivisibile ed in linea con le proposte presentate anche dalla stessa Consulta a livello di politiche d'incentivo ai pagamenti con mezzi tracciati, ai fini di un più efficace contrasto all'evasione fiscale", ma "per evitare possibili criticità non risolvibili al momento della presentazione delle dichiarazioni dei redditi servono indicazioni chiare da parte dell'Amministrazione sul nuovo regime (tipologia di spese incluse o escluse, documentazione necessaria), anche considerando l'opportunità di salvaguardare tutti quei contribuenti che non hanno applicato tempestivamente le nuove disposizioni, in virtù di quanto sancito dallo Statuto dei diritti dei contribuenti e in coerenza con quanto accaduto in altre situazioni".

La Consulta, "dopo un primo confronto con l'Agenzia delle Entrate, propedeutico a chiarire, nei prossimi giorni, una serie di quesiti applicativi della norma, ha deciso di chiedere un immediato intervento al ministero dell'Economia e delle Finanze per ristabilire una condizione che agevoli i cittadini, soprattutto dipendenti e pensionati", si legge, infine, in una nota.


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