"Non avrei potuto fare diversamente. Da tempo sono impegnata nel sociale e spesso mi è capitato di pronunciare frasi del tipo: "in questa terra dobbiamo scegliere da che parte stare da subito!". Ecco, questa volta, ho capito che toccava a me". E' quanto afferma Cinzia Falcone, l'imprenditrice dalla cui denuncia è scaturito l'arresto del prefetto di Cosenza Paola Galeone posta ai domiciliari per il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità.
"Passare dalle parole ai fatti - aggiunge Falcone - non è semplice soprattutto quando ci si trova davanti ad un prefetto della Repubblica. Il giorno prima, però, avevo ascoltato l'intervista al procuratore Gratteri in cui invitava i calabresi a ribellarsi e questo ha determinato in me ulteriormente la volontà di dissentire e dire no a una ingiusta richiesta. Sono consapevole - ha detto ancora Falcone - che esistono poteri forti ma sono consapevole anche che esiste uno Stato forte. Io ho scelto di stare dalla parte dello Stato".
Cinzia Falcone ha 46 anni ed è la titolare di una scuola privata d’inglese di Cosenza. Referente del Cas per i migranti di Camigliatello Silano e presidente dell’associazione “Animed”, è costantemente impegnata in attività di solidarietà a tutela dei diritti delle donne.